Valida dal 17 Gennaio 2022

INCONTRI DI STORIA DELL’ARTE

Da febbraio a marzo 2022

 

FABI Plus, in collaborazione con la Prof.ssa Giuliana Rebaudo, storica dell’arte, propone un nuovo ciclo di incontri che si terranno tra febbraio e marzo p.v., utilizzando la piattaforma digitale www.gotomeeting.com

Gli incontri riguarderanno tre artisti che, in epoche diverse e con motivazioni differenti, affrontarono il tema dell’irrazionale, ossia il confronto dell’individuo con le forze dell’ignoto, che può essere di volta in volta identificato nel demoniaco, come per il pittore fiammingo Hieronymus Bosch (1450/56-1516); nella perdita di fiducia nella centralità dell’uomo nel mondo, come si coglie nelle opere tarde di Tiziano Vecellio (1488/90-1576), o ancora nelle profondità dell’inconscio e nella primigenia creatività umana, come in Joan Mirò (1893-1983).

 

Il costo di partecipazione è di € 3,00 a persona a serata al netto del contributo FABI Plus.

 

Di seguito il calendario degli appuntamenti:

 

Mercoledì 2 febbraio 2022:

  • Hieronymus Bosch (1450/56-1516)

Il pittore Hieronymus Bosch, vissuto nelle Fiandre tra la metà del ‘400 e il 1516, è stato uno straordinario interprete dell’irrazionale, una dimensione del tutto estranea alla contemporanea arte rinascimentale italiana.

Il carattere unico ed enigmatico delle invenzioni pittoriche di Bosch ha favorito nel tempo le interpretazioni più improbabili del suo operato, tanto da essere stato considerato in passato un dissidente se non addirittura un eretico. Interpretazioni del tutto prive di fondamento da momento che Bosch è stato un artista colto e pienamente integrato nel contesto sociale e religioso del suo tempo: tanto da annoverare tra i propri committenti le personalità più eminenti dell’epoca. La sua originalità sta nell’aver adottato per primo, nella pittura su tavola, i temi della dròlerie (in italiano grottesco), con le sue figure ibride e mostruose - grillen (grilli) e drollen (capricci) -  tratti dalla letteratura tardo medievale e dall’arte popolare.

Attraverso queste forme, Bosch ha rappresentato nei suoi dipinti i difetti e le debolezze morali dell’umanità, in modo che l’osservatore vi si potesse riconoscere, come in uno specchio, al fine di sollecitarne, proprio attraverso la parodia grottesca, una condotta etica.

 

Mercoledì 16 febbraio 2022:

  • Tiziano Vecellio (1488/90-1576)

Tiziano è stato uno dei grandi protagonisti del Rinascimento italiano, ma anche un testimone del tormentato venir meno dei valori classici su cui si era basata la cultura umanistica, in quanto, al pari di Michelangelo, visse abbastanza a lungo da subire in prima persona le conseguenze della crisi religiosa, politica, finanziaria e culturale che coinvolse gli stati italiani nel corso del XVI sec. Continuatore della rivoluzione pittorica veneziana, Tiziano raggiunse presto il successo sia con dipinti di soggetto profano, densi di complessi rimandi simbolici e letterari, commissionati da colti e aristocratici committenti veneziani o dalle raffinate corti di Mantova e Ferrara, sia con i suoi ritratti carichi di vitalità, che hanno immortalato l’immagine del papa Paolo III Farnese e degli imperatori Carlo V e Filippo II d’Asburgo. E’ nelle favole di Ovidio, dipinte ormai anziano per Filippo II, negli anni settanta del Cinquecento, che quel mondo mitico, armonico e poetico, preso a modello dalla cultura rinascimentale, viene sentito ormai come perduto: le storie di Venere, Adone, Diana, Callisto, Atteone, Marsia raccontano le vicende tragiche di esseri in balia della sorte e soggetti al capriccio di divinità irresponsabili e crudeli. Storie che si propongono perciò come riflessione amara sulla dimensione tragica della condizione umana. Un pessimismo, allora largamente condiviso dagli intellettuali, scaturito dalla crisi dei valori razionali, determinata dalla Controriforma e dalla crisi politica e culturale degli stati italiani.

 

Mercoledì 2 marzo 2022:

  • Joan Mirò 1893/1983

Il pittore catalano Joan Mirò è stato uno dei protagonisti del movimento d’avanguardia del Surrealismo, il cui principio fondamentale è stata l’esaltazione di ogni aspetto dell’irrazionale nell’arte: ossia il caso, il gioco, l’assurdo, il sogno, la follia che la dottrina psicoanalitica di Freud aveva indicato come componenti indissolubili, anche se spesso in forma inconscia, della natura umana.

Una partecipazione che per Mirò è stata fondamentale ben oltre i limiti cronologici del Surrealismo stesso, compreso tra le due guerre, anche se la sua adesione non è mai stata incondizionata, nel senso che, pur partecipando attivamente alle iniziative del movimento, ha sempre mantenuto la propria autonomia.

Del Surrealismo ha adottato la pratica dell’automatismo, inteso come libera associazione di forme e materiali, allo scopo di escludere ogni controllo cosciente sulla creazione artistica, ma, a differenza di quanto teorizzavano i surrealisti, l’obiettivo di Mirò non è stato quello di far emergere gli strati profondi dell’essere in senso psicoanalitico, quanto di rendere più libera e spontanea la creazione artistica.

In questo modo ha creato, in pittura come nella scultura, un universo visionario dal linguaggio sempre più essenziale, primigenio, caratterizzato da un sottile equilibrio tra figurazione e astrazione, capace di evocare significati poetici.

 

Gli incontri avranno inizio alle ore 18.00 e termine alle 19.30 circa.

 

Per motivi organizzativi si invita a prenotare la propria partecipazione scrivendo una mail a info@fabiplus.org o telefonando al numero 011 5611153.

Pochi giorni prima della conferenza verranno fornite tutte le indicazioni ai partecipanti per poter partecipare alla conferenza.